Luoghi della memoria

Forse la spazzatura non è così inutile come tutti pensano, è un modo per ricostruire; un cancello per i luoghi della memoria. Ero lì, in un posto poco frequentato dagli spazzini e ho visto il passato. Tre preservativi e una confezione. Tre scopate. Una vecchia scopata era il preservativo arso dal sole oramai arancione, ossidato. Due scopate recenti, forse la stessa scopata. No, due scopate diverse probabilmente. Due preservativi di cui uno ben annodato e l’altro aperto. Una persona precisa ha scopato lì. E dopo? Dopo ci vuole la sigaretta… eccole! Cicche ovunque e tre pacchi di sigarette. Due Pallmall Blu e una Pallmall Azzurra. L’ultimo era consumato, una fumata lontana nel tempo di cui si perde la scia tra vapori di metallo e asfalto. O forse… forse posso quasi vederli due amici che discutono, parlano dei loro amori che stanno svanendo in una notte luminosa… Un fazzoletto appiccicato e asciutto… quello sperma ora è colla, il tempo l’ha colorato di un vago rossore… come il sangue di milioni di bambini morti prima ancora di nascere forse sputati dalla bocca che li ha voluttuosamente fatti uscire alla luce. Una bottiglietta di vetro semi-sepolta nella polvere… è piovuto parecchio da quando è stata poggiata sulle sue ultime labbra… è piovuto dacché qualcuno ha placato al sua sete dove ora c’è solo la mia ombra. L’incuria è memoria, qualcosa di quel posto vive ancora. Sporcate pure, qualcuno vi ringrazierà. Ho sputato lì, ho lasciato la memoria del mio sdegno.