The Bed- Lou Reed – Berlin

In certi momenti mi rendo conto che la vita mostra il suo lato multisfaccettato e plurivalente senza che ce ne prendiamo mai atto. Momenti in cui l'immortalità ci sembra tangibile e quanto mai vicina (vedi l'orgasmo) e momenti in cui l'angoscia ci sembra tanto consistente da poter essere affettata a colpi d'unghia. Tanto da poter imbottire un panino con il nostro corpo sfatto. Altre volte fumo pensando che farmi del male serve solo a sfidare me stesso mentre in altri uno sputo di sangue in più presagisce sfumature d'incubo che potevo evitare. Una scarica musicale quanto lo può essere lo squillo di un cellulare inonda stati di astrazione e in quel momento capisco una grande verità: dovevo spegnere il cellulare. Non tutto può produrre musica e non tutti i suoni sono emotivamente stabili perché alcuni svaniscono al mattino come flautolenze tra le fibre del piumone. E quelle lentine posate lì sulla scrivanie che sembrano dirmi che il mondo può essere osservato da un punto di vista meno sfocato al semplice prezzo di poche lacrime. Ma preferisco non vedere piuttosto che piangere. Fumando mi rendo conto che la fotosintesi clorofilliana altro non è che l'evaporare di un raggio di sole attraverso un respiro in più. E' il sacrificio dell'energia alla causa del Creato. The Bed, il letto. Tutto si posa come un pensiero su coltri di cenere, si adagia lentamente per poi svanire sotto, enumerando il nulla. Mi rendo anche conto che certi percorsi sono fittizi come lo è l'atomo agli occhi della molecola. Lei percepisce solo se stessa e forse neanche questo. La molecola concupisce altre molecole attraverso orgasmi sottesi da forze ignote e giunge alla consapevolezza più alta: l'uomo. Ma oltre questa consapevolezza forse ce n'è altra; noi non lo sapremo mai confinati a un destino di cartapesta. Pochi sanno che il piombo si può accumulare nel nostro organismo e provocare un male dal nome curioso: saturnismo[sì, deriva proprio da Saturno]. Il peso di molecole su altre molecole può causare la perdita dei movimenti più semplici e molti lo ignorano, continuando a mangiare i loro spinaci coltivati a lato di un'autostrada. Che importanza ha? L'uomo di Neanderthal (pace all'anima sua) è morto e non aveva un nome per il suo male. Eppure è morto come morirebbe un uomo che sappia il suo male. Curioso. Come il fatto che per la nostra mente noi non siamo un "io" ma un "tu". Ogni ricordo ci vede protagonisti in terza persona nonostante l'essenza stessa di quel ricordo sia stata "io". E' curioso come il fatto che noi vediamo il marrone ma non esista in natura nessuna frequenza che identifichi quel colore. In fin dei conti ciò che è curioso è semplicemente un'astrazione dei nostri sensi, un modo con cui essi ci ingannano aprioristicamente. La curiosità, la sua quintessenza è il fulcro dell'essere uomini. E' la spinta folgorante oltre cui c'è una risposta o un paradosso. "Ainsi qu'un débouché pauvre qui baise et mange Le sein martysé d'une antique catin, Nous volons au passage un plaisir clandestin Que nous pressons bien fort comme une vieille orange."

The Bed- Lou Reed – Berlinultima modifica: 2005-01-20T00:47:26+01:00da cat_stevens
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