Poesia N.2

Non resta che il sogno
il sogno e poche manciate di secondi
per colmare ciò che dell'estasi
dio m'ha dato.
Non resta che un paroliere incompleto
privo di neologismi e sentimenti
e poi canterò-
l'ira di dio al mondo
la fame inespressa di cadaveri riversi sul pontile
la forma del suono quando pervade
la cognizione nel suo momento clou.
Tu cosa pensi?
Può accadere il sogno
o può solo realizzarsi?
Io penso alla mortalità,
al suo triste incedere tra canzoni
e mulini immoti
penso che un senso ci sia
seppur pervaso da armonie mute.
Cosa credi in realtà?
Io nella realtà non credo,
credo forse nel sogno
e nel lamento che mi ha raccontato-
perché credere?
non so-
ma intanto muoio.
Bette Davis forse mi sarebbe stata ignota
se quel canto non l'avesse disegnata
con i suoi occhi incavi e repressi,
il suo incedere tastoni nel mondo degli adulti
il suo calore di madre incantata.
Ora la notte piange
perdura il suo incanto
tra pieghe raggrinzite e fruttate
del profumo di lei.
La vodka è il canto di un cigno
è la parola che non ho saputo pronunciare,
è quel "ti amo"
durato un istante
e subito svaporato
come quella lacrima
quel giorno di settembre
mai espressa eppure ancora lì
in attesa di un volto da rigare.
Il mio volto.
Amo.

Poesia N.2ultima modifica: 2005-09-04T23:17:24+02:00da cat_stevens
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