Ci sono.

Ci sono giorni come questo in cui penso a mia nonna, che non riconosceva più nemmeno i figli ed inveiva alla sua immagine allo specchio, come fosse un estraneo che la spiava. Quanta tenerezza. Ricordava solo una cosa, le canzoni di Salvatore Adamo. Non ho mai pianto per lei, nemmeno al suo funerale. Non ho mai pianto per nessuno, sono fatto così. Ma oggi, pensavo, che a volte guardo la scena di un film, un’immagine innocua di umanità e sento un singulto che mi parte dalla gola fino agli occhi, come se si aprisse uno squarcio che vela tutto di nebbia. E non so spiegarmi perché ma devo sforzarmi per trattenere l’ondata di emozione. Avviene quando non sono preparato e capisco che in quel momento piango per lei, piango per mio nonno corroso da un cancro, piango per le volte che invece ho riso, per quando ho provato a mostrarmi forte, per le vittime della bestialità umana, siano esse bestie o uomini, e solo così so spiegarmi, per quale assurdo motivo tante lacrime hanno rigato il mio volto nei momenti più sbagliati. Il mio animo è tanto contorto che se volessi descriverlo o disegnarlo, finirei per definirmi pazzo, le sue protuberanze, i suoi tunnel che collegano tutto con l’esterno, le involuzioni ed i tremori che lo percorrono quando ascolto Loneliest Person o quando sono pronto a commuovermi, tutto questo è indefinibile e mi fa sentire alieno tra gli uomini. Eppure, dall’esterno, sembriamo tutti così uguali…

Ci sono.ultima modifica: 2010-11-16T19:50:14+01:00da cat_stevens
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