Frammenti

I Believe

Io credo che sotto sguardi e secondi si possa trovare la madre di tutte le certezze. Sono convinto che nove volte su dieci ciò che chiamiamo verità sia solo un riflesso spontaneo di luce e non la luce stessa. Credo che il male non esista come il bene, che esista solo una porzione d’istinto che si rivela o meno. La realtà così come la conosciamo è l’incidentale scontro tra volontà prestabilite, alla fine una sola realtà ci è dato conoscere. Ho immaginato il modo in cui infinite realtà possano biforcarsi, l’unico che mi sia venuto in mente è il sogno o l’idea. Ogni volta che qualcosa prende forma nella nostra mente, quel qualcosa genera un mondo parallelo e se immaginiamo per un attimo di cadere da una rupe e sprofondare in un mare soffice come una nuvola di panna allora immediatamente in una dimensione attigua ci sarà un corpo che cade nel vuoto e affonda in un sogno di panna. Credo che ogni canzone sia un dejà-vu e riascoltarla sia come ripetere la stessa visione all’infinito, più bella è una canzone più sarà facile che il suo percorso riprenda linee già esplorate e se è davvero grandiosa allora il suo percorso sarà semplicemente sogno. Credo che il vino sia solo una scorciatoia, un viottolo sperduto che ci permette di aggirare la strada maestra per giungere direttamente alla noce dei pensieri e smembrarli plasmandoli in forma di parola o solo di musica. Credo che l’erezione sia solo un abbaglio di onnipotenza. Credo che il mondo non faccia poi così schifo, di più. Non a tutti, solo a chi ha una visione della sua anima, solo a chi percepisce che il fluire non è così positivo perché spesso travolge chi non sa nuotare. Credo che di tutte le divinità che potessero toccare all’uomo non ce n’è una che si sia comportata correttamente, tutte hanno celato l’inganno dietro l’onniscienza. Credo che la parola ‘rainbow’ abbia un suono musicalmente perfetto e credo nella parola emion. L’ho inventata con l’unica persona che abbia mai amato, perché la parola amore era troppo poco e doveva esistere qualcosa che la comprendesse, emion. Oggi non ho nessuno che possa comprendere l’emion, ma esiste ancora nella forma di una promessa che il domani mi ha fatto. Così riaffiorano parole mai dette, nomi mai fatti, pensieri mai espressi: “Ho cercato nel mondo l’ira dell’adespoto immaginando il suo rancore verso trecentosessantacinque ingrati giorni. Il mio nome è l’essenza del di-gamma, una lettera estinta di una lingua morta e l’Alef non l’ho trovato perché l’alcool per quanto esteso non tocca l’infinito.” Nessuno può contare i secondi bruciati da una candela senza perdere così il senso di quella fiamma. Così in queste parole, in tutte queste parole cerco un senso senza rendermi conto che in esse si annacqua…

I Believeultima modifica: 2004-09-20T02:52:52+02:00da
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