– Dove sei?
– Nella singolarità, nell'eccezione statistica, nel modo curioso in cui si forma la neve anziché il ghiaccio.
– Allora hai freddo? O soltanto sei immobile come il primo istante?
– Se il freddo esistesse allora sarei gelido ma ora c'è solo vuoto a permeare l'aria e il vuoto proclama e propaga solo se stesso.
– Un'eco di silenzio non è un'eco ma solo un parto malato di gravidi neuroni.
– Forse è vero. Ma un'eco di silenzio è anche un'onda di anti-rumore che segue il dipanarsi di voci nell'aria. È l'ombra sonora di un canto iterato, non sappiamo definirla ma non possiamo ucciderne la verità.
– Quindi siamo solo una definizione che dio ha dato ai suoi pensieri?
– Siamo una concatenazione di parole fatte di acidi, di venti distillati dal corpo e vomitati in armonica assonanza, di energie potenziali che incantano e distruggono nell'atto del loro divenire.
– Siamo non-essere? Anche questo non si può definire…
– Il tempo è non-essere, l'anima lo è? Forse solo l'inconcepibile è davvero inesistente e il resto è realtà tangibile o impalpabile, ineffabile ma perentoriamente innegabile.
– Capirò?
– Questo non si può capire, si può solo attenderne la rivelazione. Sceglierà lei se fare di te il suo proselito o solo la sua dannazione. Attendere fin quando il tempo attenda noi.
– Non si può vivere fin quando non si accetta di morire.
– Questo è capire ma nessuna rivelazione ti è stata fatta, attendi e forse saprai il colore che il prisma ti donerà in cambio di un frammento di memoria o forse di luce.
Un dialogo
Un dialogoultima modifica: 2004-10-28T14:11:29+02:00da
Reposta per primo quest’articolo