Frammenti

Peter Pan

Qualcuno dice che non esista. I più ne millantano la memoria senza poterne mostrare la realtà. Eppure io posso dire di averlo conosciuto. Il capo di tutti i pan era un mio amico d'infanzia. Mi aiutava quando cadevo e mi difendeva dagli uomini di Capitan Uncino, quella masnada di adulti il cui unico scopo era quello di affrettare la mia crescita. Ho conosciuto quel fantastico mistificatore di falsi miti, quel bambino dal cervello adulto. C'era sempre per quanto le fronde lo nascondessero e le nuvole lo coprissero durante il suo volo. C'era quando piangevo e c'era al mio risveglio. Aveva uno spadino appuntito con cui scalfiva appena la realtà e tirava fendenti pesanti al sogno. Le sue parole di musica erano l'orizzonte oltre il cruscotto della macchina, il suo passo era l'inconfondibile rumore di certezze incrollabili. Aveva occhi azzurri e un sorriso che abbagliava. Qualsiasi cosa toccasse si animava, qualsiasi cosa passasse dalle sue dita la volevo per me. Ora è vecchio il buon Peter, le rughe solcano il suo volto ma il suo compito non finisce mai. Fintanto che ci sarà una possibilità che io pianga lui sarà lì. E ora posso spiegarlo a tutti. Quelle fronde, quei nembi che lo obnubilavano erano in realtà quei giorni che il lavoro non gli risparmiava. Erano il suo modo di celarmi il peso del mio piatto di pasta. E ancora oggi di nubi ce n'è tante ma le lacrime ho imparato ad asciugarle da solo, tutte le lacrime del mondo non valgono un solo istante del suo volo attraverso cieli confusi tra paesaggi di memoria. Il buon vecchio Peter ha sposato in realtà Campanellino e l'Isola che non c'è esiste davvero ma raggiungerla è comunque impossibile. Si può solo ricordarla.

Peter Panultima modifica: 2004-11-29T01:04:02+01:00da
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