Una notte in discoteca

Ieri sono stato in discoteca, e dire che le odio. Notte rock, la musica almeno era di mio gradimento grosso modo. Ma la pista era inguardabile. Tante scimmie che saltavano in preda a un delirio allucinato di alcol e fumo. Ieri non ho ballato, non me la sentivo; osservare era di gran lunga più divertente. Una ragazza aveva perso una tetta in un salto e per farla rientrare in loco ha pensato bene di abbassarsi il top e rialzarlo. Due tette grandi, volevo suggerne l’alcol che aveva in corpo, non so se l’avrebbe permesso. Un’altra fanciulla è s-venuta, chissà cosa cazzo avesse ingerito, pasticche ne girano poche. Un’altra ancora all’uscita si è messa ad evacuare sotto il lampione del posteggio, le abbiamo lampeggiato in segno di gradimento ma lei non si è scomposta e ha continuato a guardare con il suo grande occhio verticale verso terra. Una serata interessante… C’era una fanciulla con noi, classica fanciulla “de facilitate mororum”, con due tette che nella smorfia fanno 90. Si di-menava come una forsennata, e la cosa bella è che nonostante il cervello le sbattesse su è giù per la scatola cranica non le è venuto neanche il mal di testa. Ci sarà abituata. Ho avuto anche un attimo di paura quando mio cugino se l’è messa a cavallo e ha cominciato a saltare tenendola sulla schiena, ho pensato: “Se gli da un colpo di tetta sulla testa può ucciderlo.” Ho passato la serata a prenderla per il culo (non nel senso che avrei voluto) con un mio amico. La prendevamo per il culo in faccia, lei tanto rideva lo stesso. Durante Smells Like Teen Spirit ho avuto un conato di vomito, il grido di dolore di Kurt è stato completamente travisato, la pista era un palcoscenico e le scimmie che vi ballavano tanti attori. Quel grido di disperazione è diventato la parodia di un rito orgiastico, la metà delle persone non sentivano neanche il ritmo. Che ballano a fare? Ballano come me, ballano solo per conformarsi ma la musica non la sentono e non la vivono. Io ballo davvero solo quando sono solo, invidio chi non si fa i miei problemi. E’ stato il culmine della serata, c’erano le “ragazze cubo” davanti a me, o almeno si erano improvvisate tali, convinte probabilmente che una ragazza cubo non deve solo stare sul cubo, deve anche esserlo. Erano goffe, sgraziate e volgari. E io in tutto questo? Non ho pietà, neanche per me. Ho deciso di guardarmi dall’esterno, di auto-sfottermi e ho visto un povero cazzone disadattato, un ragazzo noioso con il corpo di un ventenne e la testa di un ottantenne e ho sorriso, nel fragore dei suoni ho sorriso pensando al punto di vista, quel cardine sospeso nel vuoto attorno a cui ruotano mille pensieri senza assumere mai una forma definitiva se non per le menti ottuse. Ci tornerò, la discoteca mi ha lasciato qualcosa e non l’avrei pensato. Non si finisce mai di sorridere.

Una notte in discotecaultima modifica: 2004-07-30T03:43:11+02:00da cat_stevens
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Un pensiero su “Una notte in discoteca

  1. ciao socio… ehehe è per questo che vado in discoteca… io adoro studiare la gente… e mi diverto un casino… certo a me piace anche ballare.. e lo faccio per me stesso.. non ballo certo per mettere in mostra le mie doti di ballerino (che sono allo stello livello delle mie doti di incisore di coltelli)… ehehe eccerto poi ci vado anche per beccare quelle “de facilitate mororum”… e poi anche per bere come una fogna.. e poi… vabbè per un sacco di altri motivi… non ultimo il fatto che i miei orari di veglia da vladimir mi impongono solo certi locali… cmq dimmi seriamente una cosa… la settimana che entra sei impegnato? voglio venire a trovarti e voglio andare anche da rosi… quindi fatemi sapere che organizzo moto, chiappe e fegato… ciau socio (hai preso il numero della mororum? ehehe)

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