Settembre

Vado a correre, le strade sono deserte, orfane dei bagnanti – siamo solo io, il vento e i Blue Öyster Cult. Mi incuriosisce l’orizzonte; nuvole sulla linea di terra, nuvole in cielo e in mezzo una striscia nuda con un filo di luna e poche stelle. È come se il sorriso della Natura emergesse tra moniti d’ira, il benevolo e … Continua a leggere

Tuffi

Non so se capita a tutti ma spesso piombo in una coscienza altra, come se mi fondessi con brevi frammenti di memoria. In genere è quando la veglia abbassa le sue barriere e il sonno sta per prendere il sopravvento: mi trovo proiettato in un limbo dorato fatto di sensazioni, vive e pulsanti ma definitivamente morte. Ho l’impressione di sentire … Continua a leggere

Sofia

Ore 7, silenzio. Tic tic tic – rumore di passetti in corridoio, il materasso si abbassa leggermente, sento il fruscio ovattato delle lenzuola. Si infila sotto le coperte, non una parola, quindi si adagia sul mio braccio destro, poi prende il sinistro e lo avvolge su di sé, come fosse una copertina, si sistema bene, infine mette la sua manina … Continua a leggere

Eccomi

Scrivo per trasmettere sensazioni. Dolore, divertimento, anche irritazione; mi va bene tutto, fuorché l’indifferenza. Mi piace immaginarmi come un fabbricante di emozioni. Una parte di me è in grado di lasciare un’impronta sull’animo altrui, questo mi rende forte, è come un frammento d’eternità che mi è dato assaporare. È per questo che scrivo tutto: tristezza, intimità, felicità, ogni cosa penso … Continua a leggere

Sophie

– Papà, sento freddo. – Vieni qui, patatina. Ti riscaldo io. Si accuccia sotto il mio braccio, sorridendo. Perfino mentre lo vivo, tutto questo già mi manca. Credo sia il peso della felicità, troppo per un solo istante, troppo poco per tutta la vita.

Tre palle di vimini

Ho sogni frammentari, talvolta angoscianti, spesso confusi. Sogni come film, di fughe attraverso balconi di sconosciuti, stanze chiuse, scale strette e tetti spioventi. Stanotte ho sognato Sofia Loren, settantenne, che ci provava con me, mi invitava a seguirla, con una malizia solo sottintesa. E io pescavo, nella mia campagna, con un lago al posto delle colline, pescavo pesci diversi e … Continua a leggere

Sofia

Il fiato di un bimbo mentre dorme profuma di bianco e seta, ha il suono ovattato e tintinnante di un granello di sabbia che rotola nella clessidra, leggero, impalpabile eppure ineluttabile. È la scintilla che il sogno produce nel suo sfregarsi con la realtà, una preghiera risolta.

Specchio

C’è uno specchio nell’ascensore, ha visto me con Luca in braccio. Quella volta che corsi al Pronto Soccorso, i mille sguardi trasognati, i silenzi. Poi Giulia – qualche fugace bacio al suo candore di borotalco, il suo sorriso – e infine Sofia. Oggi era ancora lì, che ci inquadrava: Sofia che mi arriva all’anca, Giulia all’ombelico e Luca quasi alla … Continua a leggere

.senza_titolo

Ero consapevole, non il giorno in cui la sposai ma quello in cui l’amai, che quelle labbra sarebbero state le ultime, e che amare, in fondo, era come gettare uno sguardo nel futuro, in spregio a dio, al buonsenso e alla dannata relatività. Come essere immortali, fosse anche per pochi istanti, senza il vincolo opprimente dell’eternità.

Ridere

Ridere è l’unico antidoto, l’unica panacea, la soluzione totale, il contraccettivo universale. Non c’è modo di eliminare i problemi, non c’è modo di risolverli tutti, esiste una strada, una soltanto, e non la si può prendere senza abbandonare un attimo se stessi e le proprie certezze. Ridere è il modo con cui l’animo stacca per un attimo i piedi da … Continua a leggere