Per chi ancora si trova a passare da qui…

Da quanto tempo non scrivevo qui, oggi ho ripensato a questo angolo di mondo. Il mio mondo. E’ arido, ormai. Credo che poche occhiate di sole ne illuminino le alte sfere e di acqua ne ho data poca alla mia rosa. I baobab poi sono cresciuti a dismisura ormai e c’è poco spazio anche per i miei post. Chissà, mi chiedo, se qualcuno li legge ancora. Chissà se un visitatore può ancora intrattenersi a sfogliare le composite fioriture che vi crescono spontanee. E’ un periodo questo, di fervore apocalittico, di rivelazioni a metà di cui l’altra metà è nascosta dietro il lato oscuro del foglio. Sono solo ancora una volta nonostante intorno a me tutto lasci intendere altro scenario che la solitudine, ma si può anche pensare alla forma di una bolla nell’Emmenthal, quella è la mia sfera di solitudine. Aria che rende pregiato ciò che le sta intorno.
Magari avessi una lampada incantata, avrei un desiderio da chiedere al genio: “dammi il tuo posto”. Potrei essere in grado di esaudire i sogni della gente, questo mi renderebbe davvero felice e ancor più solo perché lo sappiamo tutti che una volta esauditi i desideri nessuno di noi ha più bisogno di chi li ha realizzati; solo un senso di gratitudine che vive sopito tra fermenti vivi e pulsanti di gioia. Eppure così lo so che sarei felice, perché non sarei solo con me stesso. Un pensiero riempirebbe la mente senza lasciare posto ad angosce e paure, un solo pensiero di carta dorata “hai reso felice qualcuno”. Sì, è questo quello che penso da un po’, la mia vita avrebbe più senso se riuscissi a fare felice qualcuno. Quelle poche volte che ho accarezzato questo sentore, ho potuto sfiorare gli altipiani celesti di non so ancora quale dio. Ancora una volta, multiforme nella mia unicità, spiccherò un salto, verso il basso o verso l’alto poco cambia pur di non restare a mezz’aria come un frutto non colto.

Ciao a chi ancora mi legge.