Storia di Nessuno

Ti svegli un bel giorno e accade l’inverosimile. Passi per strada e nessuno si accorge che esisti, un’ombra che non lascia memoria. Anche lo specchio si rifiuta di guardarti, i fotoni, simpatiche particelle che non si negano a nessuno, si rifiutano di poggiarsi su di te. La musica ti passa attraverso senza vibrare. E’ triste l’indifferenza, ti rende alieno in un universo che ti ha partorito, è come entrare in un buco nero d’incoscienza e ripercorrere a ritroso il tunnel della nascita, rientrare nel grembo materno. Perché cos’è il sesso se non annullamento orgasmico, se non un tentativo di tornare all’origine di tutto? Forse è solo vendetta…condannare alla vita e alla morte. La realtà si deforma, la notte di stropiccia come una pallottola di carta incellophanandoti in un preservativo rotto. Ma poi, questa condanna, questa ghigliottina di silenzio è davvero così brutta? Non ci siamo solo noi con i nostri pensieri. Improvvisamente mi accorgo che quei simpatici fotoni non mi avevano abbandonato, che stavo solo dando le spalle alla vita. Di colpo mi accorgo di voler condannare, di voler rompere gli schemi. Capisco di amare già quel figlio che mi è stato promesso. Capisco che questo viaggio che ho fatto sospeso nel liquido primordiale è stato un magnifico fluttuare. Piango aghi di metallo, piango spuntoni fallici e mi purifico prima di intraprendere il volo… il tuffo più difficile: ricominciare a vivere.

Storia di Nessunoultima modifica: 2004-05-23T21:20:36+02:00da cat_stevens
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