Natale con i tuoi…

Niente pargoli tra i piedi. Mio zio se la sta ancora pensando e mio fratello si sposa tra un anno. Io i mezzi ce li ho messi ma il Fato ha deciso di graziarmi finora… Tutti intorno al pianoforte perché Cat sa suonare! Cazzo, ho suonato per 4 anni con un maestro di musica che non si guadagnava neanche la pagnotta. Piuttosto che dire a mia madre che non studiavo e che non avevo fatto nessun progresso preferiva intascarsi le sue cinquantamila a lezione e poi si limitava a cazziarmi davanti agli altri. Una volta mi ha fatto suonare e poi ha chiesto a un altro maestro di musica: "secondo te quanti anni ha questo allievo?" "Sei" risponde quello. Ne avevo circa 14 ma la presi a ridere, in fin dei conti il mio era uno stile Näif e nessuno lo capiva. Per un genio ci può stare. Comunque, ritornando al Natale di quest'anno, decido una volta tanto di fare contenta la frangia anziana della famiglia e mi siedo sullo sgabello. Mi  viene in mente che il pianoforte non viene accordato da circa 5 anni ma penso "fa più Näif, meglio." Sulle note di Fra Martino mio nonno accenna un applauso e la mia prozia settantenne abbozza un gesto di compiaciuta ammirazione a mia mamma. Quando poi decido di suonare a due mani qualcuno si commuove e mia nonna mi da del genio. Cinque minuti di emozioni solo per rimpinguare la "strenna" di fine anno. Quando mi hanno chiesto il bis ho replicato che dopo mezzanotte avrei suonato Gingol Bell ma al momento ero troppo provato "voi non potete capire quanto sia stancante improvvisare un pezzo a due mani". Poco dopo ci siamo seduti a tavola e in sottofondo non poteva mancare l'inconfondibile figura eterea del Papa e la sua altrettanto eterea voce che parlava una lingua incomprensibile che più tardi avremmo scoperto essere proprio l'italiano. A cena inoltrata ho messo radio Maria in sottofondo e ho cambiato canale sui cartoni animati. Il pregio degli anziani è che dei cinque sensi gliene funziona appena uno quando ti va male. La cena procedeva bene tra un bicchier di vino e una barzelletta e un bicchier di vino tanto che arrivati a mezzanotte mio nonno era già in avanzato stato allucinato e faceva battute oscene a mia nonna ammiccando vistosamente e designando improbabili follie erotiche di tarda notte. Le mie anziane zie discutevano sull'importanza dei valori nella televisione, sul degrado del grande fratello e sulla possibilità di fare un reality show diverso e supervisionato dalla santa sede. "Chi cazzo se lo vedrebbe mai!" pensavo e con un sorriso nel frattempo scioglievo le mie ziette dicendo loro "splendida idea zia! Penso che farebbe record d'ascolti e in più insegnerebbe un po' di sani valori ai giovani d'oggi." Non sono un pezzo di merda, non pensatelo! Ho solo capito che le persone vogliono sentirsi dire quello che fa loro piacere. Gli anziani in particolare, visto che hanno l'udito che funziona come le palle di Natale, a intermittenza. Verso la mezzanotte il terrore aleggiava nell'aria, i pacchetti tremavano sotto l'albero preannunciando un'imminente eruzione di ovvietà. Sapevo già che nell'ordine avrei aperto i pacchetti delle attempate ziette (compiaciute del fatto che il loro prediletto nipotino scalpitava all'idea di aprire per primi proprio i loro doni), poi i nonni e infine mamma e papà e soprattutto sapevo che nell'ordine avrei trovato: un pigiama di flanella stile '15-'18, un profumo di GianMarcoVenturi (noto produttore di quei profumi che vanno sotto la comune denominazione di "essenza di bizzoco" e che invariabilmente ogni anno finiscono nel tubo di scarico del water), un libro di qualche sconosciuto ciarlatano imbonitore di parabole religiose a buon mercato e infine se mi andava bene un cd di Ray Charles che, pace all'anima sua, la musica sapeva farla ma dopo qualche minuto di ascolto se la porta davvero. Baci abbracci sorrisi e carezze varie e ci si mette l'anima in pace: anche quest'anno il rito dell'apertura dei sacri pacchi è stato espletato. Dopo la mezzanotte come la tradizione cristiana impone si tira la tombola e dopo un massacrante giro di prevedibilità in cui ogni anziano della compagnia si diverte a ripetere la smorfia e i vari: "muortu ca parra", "l'ucciali ro papa", "i carruzzielle ‘e napule"… si decide di passare a giochi più movimentati. Nell'ordine si giocano il brillà, il sette e mezzo, il mercante in fiera e quando va bene si fa pure un giro di zicchinetta. Nel frattempo le lancette dell'orologio continuano a sudare sotto il peso di secondi mai così pesanti. A Natale è stupefacente notare che anziane persone che a stento penseresti in grado di reggere la mezzanotte arrivino fresche e riposate fino alle 3/4 di notte. Ma per fortuna Gesù è nato solo una volta e anche per quest'anno il suo anniversario è passato. Io continuo a grattarmi il culo per il prurito, prima o poi dovrò dirglielo che la flanella mi irrita il basso ventre…

 
 

Tratto da una storia vera.

Natale con i tuoi…ultima modifica: 2005-01-07T23:38:21+01:00da cat_stevens
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