Storie di vita vissuta

Un cliente entra nella cabina e si chiude dentro. Un uomo tarchiatello e distrutto dal lavoro che probabilmente era da un giorno che non rientrava a casa. Sta in cabina un quarto d’ora a chiamare, esce e dopo un po’ arriva una signora con la voce piccina piccina. “Cchi ffa puozzu telefonari?” (trad. Scusi, posso effettuare una chiamata?). “Certo signora, le do la linea”. Passano pochi secondi ed esce, mi fa “nun m’arrispunniu nudu ih ih ih” (trad. non mi ha risposto nessuno, ih ih ih). Pausa. “Ma… mi pari bruttu a riraccillu… ci trasiu ‘nta a cabina?” (trad. mi vergogno pure a chiederlo ma… è entrato nella cabina?) “No, perché?”. A quel punto vado, apro il portellone e un’onda anomala di puzza mi annebbia la vista, una roba che mi ha riportato in mente la porcilaia che avevo in campagna. Il tizio s’era scacazzato o aveva fatto un peto ai livelli di Hiroshima. Barcollante faccio qualche passo indietro, vado a prendere il deodorante, lo accendo e lo butto come una molotov nella cabina. A quel punto la signora ridendo, con la sua vocina, mi dice “ih ih ih, e abbanè che nun m’arrispunniu nudu! ih ih ih” (trad. Meno male che non mi ha risposto nessuno!). Ci ho riso tre giorni.

Storie di vita vissutaultima modifica: 2010-11-18T19:51:00+01:00da cat_stevens
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